Immagine di Paul P Newman

Nel centenario della seconda rappresentazione delle Coefore di Eschilo del 1921, il romanzo “I fantasmi di Dioniso – Mario Tommaso Gargallo e il sogno del Teatro Classico a Siracusa” edito da Morellini, ripercorre le tappe della fondazione dell’INDA.

Nella Siracusa di inizio secolo le spinte nazionali ed europee, di rinnovamento del teatro, si concretizzano nella messa in scena del dramma antico. Il teatro en plein air fungerà da volano per un percorso virtuoso di sviluppo culturale ed economico del territorio, sulla scia di deboli esperienze precedenti condotte in Europa. I protagonisti degli anni d’oro del dramma antico, guidati da Mario Tommaso Gargallo, sono personaggi illuminati, che consacrano la propria vita all’amata Siracusa, come Paolo Orsi, Giovanni Fusero e molti altri.

La narrazione, pur rappresentando una testimonianza dei fatti e degli intendimenti dei protagonisti, basandosi sullo studio delle fonti storiche che supportano la narrazione, si svolge in modo inusuale, prefigurando una sorta di viaggio onirico dell’allora cavaliere Gargallo, che subisce il fascino del mito nascosto tra le pietre sacre del teatro greco di Siracusa.

Fatti reali si intersecano al sogno, all’insieme delle conoscenze che Mario Tommaso ha acquisito attraverso studi giovanili.

L’atmosfera, fortemente densa di suggestione e pathos, trasporta il protagonista verso l’incontro con figure della mitologia greca, che da sempre hanno suggestionato gli antichi pensatori del dramma antico, tanto da imprimerne le sembianze nei templi, di cui resti sono ancora conservati all’interno del museo archeologico siracusano.

Gorgone alata in corsa, dal Museo Archeologico di Siracusa

Si tratta di figure femminili che affascinano ma turbano al tempo stesso. Sono le Gorgoni, che guidano Mario Tommaso attraverso un percorso in crescendo, che sfocerà nella messa in scena delle rappresentazioni classiche del 1914.

Eppure le Gorgoni non sono le protagoniste di questa trasfigurazione, in quanto un dio si avvicenda ancora tra le antiche pietre: Dioniso è l’essenza stessa di un processo di rinascita intimo e profondo.

È un dio inafferrabile, il dio della maschera e dei travestimenti. Una presenza ibrida e misteriosa, che alterna la focalizzazione di vari aspetti legati alla vita dell’uomo: il vino con cui si identifica, il mondo dell’estasi divina popolata da satiri e menadi, l’Eros nel duplice aspetto della licenziosità e della sacralità, il teatro come momento eccelso dell’uso della maschera.

Si tratta di un dio connesso alla sfera dell’ebbrezza, del vino, della festa orgiastica, della natura feconda, della metamorfosi, noto con molteplici appellativi (Bacco, Bròmio, Lièo, Lenèo, Lùsio, Tionèo).

Cratere con Dioniso, dal Museo Archeologico di Siracusa

Dioniso è uno degli dei più complessi, affascinanti e misteriosi della religione greca. Dio della vite e quindi del vino, è vitale, creante, un potente generatore e trasformatore dell’essere.

Nelle Heroides di Ovidio, splendido poema in cui parlano donne del mito dal tragico destino, una di esse, Arianna, principessa di Creta, racconta l’abbandono di Teseo che ha salvato dal labirinto col famoso filo, la sua solitudine sull’isola di Nasso, l’apparizione di Dioniso. La consola, congiungendosi a lei e tramutandola in stella.

Ma il prodigio più originale è narrato nel capolavoro di Ovidio, Le Metamorfosi, in cui Dioniso trasforma in pesci dei marinai che lo hanno schernito.

La storia si snoda a partire dal bivacco su una spiaggia, nei pressi di Capri, la cena con le triglie e le murene arrostite, il vino e il sonno pesante. Al mattino i pescatori, imbattutisi in un ragazzino evidentemente ancora stordito da una bevuta, barcollante, lo catturano portandolo a bordo per approfittarne. All’improvviso il giovane, tra le risate dell’equipaggio, s’incorona di grappoli d’uva, il suo sguardo diviene sfavillate e attorno a lui appaiono tigri, linci e pantere. I remi sono impigliati in un’edera invincibile e la barca non si muove. Allora disperatamente i pescatori si buttano in mare. Appena toccate le onde, uno si scurisce nel corpo e si piega con un’evidente curvatura della spina dorsale, mentre la bocca di un altro si allarga in quella di un grosso pesce, e il suo corpo si copre di squame. Un altro vede i propri arti mutarsi in pinne, e poi i suoi occhi arrotondarsi e gonfiarsi come quelli delle cernie. Un altro si trova a saltare nell’acqua in modo inconsueto: è diventato un delfino.

Dioniso ha operato il suo incantesimo in mare, gli uomini che hanno oltraggiato il divino ora sono riportati a una vita precedente, originaria.

Dioniso è spesso evocato, citato, reinventato in altre forme, a significare, per lo più in modo generico, la forza travolgente dell’estasi irrazionale, contrapposta alle ragioni armoniche della forma e dell’ordine, seguendo, in modo sommario, la contrapposizione resa celebre da Nietzsche, che vede nel mondo greco non la sola dimensione apollinea, quieta e serena, ma anche la sua irriducibilmente agonistica conflittualità con l’opposto spirito dionisiaco, distruttore e insieme rigenerante.

Brano tratto dal romanzo “I fantasmi di Dioniso”:

Lo sguardo serio dei due studiosi era nettamente contrastante con quello di Gargallo, impetuoso e propositivo:
«Sulla base delle mie previsioni la prima festa dell’arte avrà luogo tra meno di un anno, proprio qui dove adesso si affollano i nostri pensieri. Essi prenderanno forma e diventeranno delle persone. E il dio Dioniso, a cui erano dedicati gli agoni drammatici, tornerà ad alitare tra queste antiche pietre».
I presenti non riuscirono a trattenere l’entusiasmo, per quanto era stato annunciato, e sfociarono in un applauso.

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Informazioni sull'autore

Dirigente Scolastico, giornalista pubblicista, scrittrice, attualmente dirige un istituto di istruzione secondaria superiore a elevata complessità organizzativa, con indirizzi artistici, tecnici e professionali. Svolge funzioni ispettive nelle scuole statali e paritarie, è impegnata da molti anni nella formazione di figure apicali e dirigenziali della scuola, collabora con riviste specializzate del mondo educativo.
Per Edizioni Simone e Strige Edizioni ha pubblicato manuali di preparazione dei dirigenti scolastici e dei docenti, con largo consenso in ambito scolastico.
Per Euroedizioni ha pubblicato testi per la formazione dei dirigenti scolastici e collabora con i periodici “Dirigere la scuola” “Amministrare la scuola” “Fare l’insegnante”.
Scrive in riviste di attualità, come il mensile “Bella Magazine”, “Così” e altre testate giornalistiche, con contributi inerenti all’ambito educativo, formativo e artistico.
Appassionata di arti figurative è curatrice scientifica della Mostra “Van Gogh Multimedia Experience” nelle edizioni di Monreale, Venezia, Torino e Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020-2021.
Nell’ambito delle scrittura creativa è autrice di numerose opere letterarie di vario genere che hanno riscosso consensi e riconoscimenti. Ha pubblicato i romanzi “Vincent in Love – il lavoro dell’anima” edito da Cairo, “La Diva Simonetta – la sans par” AIEP Editore, il romanzo Fantasy “Il bianco gelsomino – non esistono amori impossibili” Delos Digital, “Parlami in silenzio Modì” AIEP Editore. Nel 2021 ha pubblicato del romanzo storico “Lo specchio delle stelle” Nuova Ipsa Editore, il romanzo “Il diavolo sulla quarta corda – Nicolò Paganini e il suo Cannone” Soncini Editore, il romanzo "I fantasmi di Dioniso - Mario Tommaso Gargallo e il sogno del Teatro Classico a Siracusa" Morellini Editore. Ultima pubblicazione "Ho ucciso Andy Warhol" Soncini editore.

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