La ricerca dell’ordine delle cose è ciò che inseguiamo durante l’esistenza.
La ricerca di senso, di significato. Viviamo per capire, per riequilibrare nel nostro intimo ciò che originariamente è il caos.
Il caos esiste realmente o è la percezione del caos a prendere il sopravvento?
Il mondo ha un suo equilibrio, perfetto e ciclico. Nulla è fuori posto, prestabilito dall’ordine supremo che sovrasta le nostre estemporanee esistenze. Siamo noi a essere piccoli, limitati, a non intenderne la portata, riscontrando degli errori.
La sete di conoscenza è il desiderio, interiore, di verità. Una verità celata che si svela solo a pochi, capaci di comprendere.
Ho visto visi avvicinarsi, scrutare con insistenza. Tentennare nel vuoto dello spazio dove l’ordine impera, cercando il bilanciamento delle cose. Taluni si accostano scettici, altri vengono sfiorati dalla luce della comprensione, incedendo verso un percorso di formazione ancora acerbo.
Altri ancora giungono sicuri. Nel silenzio perenne delle sale sorridono di felicità inconfessata.
Il barlume che rischiara l’ordine del mondo.
Uomini e donne si alternano, per scoprire qualcosa. Ognuno desidera ritrovare quel tassello mancante che completa un grande progetto, nel proprio intimo.
Cosa spinge l’essere a ricercare la quiete e il silenzio di una dimora dove impera l’arte?
Cosa vuoi svelare? Cosa vuoi trovare, tu che attraversi il mondo per giungere dinnanzi a quella tela, dove l’estro ha riversato colori, pigmenti, intrisi di sudore e a volte di dolore?
Sei alla ricerca dell’ordine del mondo, di quel piccolo tassello che ti manca intimamente, affinché il disegno interiore si ricomponga.
Dal romanzo “Vermeer, il tempo perduto”
