La Villa Reale di Marlia si trova nei pressi di Lucca e fu una delle residenze di Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone.
Nel XVI secolo i nuovi proprietari, i Buonvisi, una ricca famiglia di mercanti molto attiva nel governo della Repubblica di Lucca, trasformarono il castello in un bel palazzo rinascimentale, che a metà ‘600 fu acquistato dagli Orsetti. Questi nobili lucchesi arricchirono il complesso con uno splendido parco barocco, con stradelle, cortili, e giardini scenografici come il profumato Giardino dei Limoni e lo straordinario Teatro di Verzura con le sue siepi di tasso disposte a semicerchio; bellissimi sono i getti d’acqua e le cascate del teatro d’acqua e la peschiera ornata da statue.
Quando Elisa Baciocchi, la Principessa di Lucca e Piombino, nel 1806 ne divenne proprietaria decise di rifare la facciata e comprare anche la vicina Villa del Vescovo per unirla al complesso, raddoppiandone il parco, affinché fosse degno delle altre corti europee che aveva visitato. La facciata del vecchio palazzo degli Orsetti fu rifatta in stile neoclassico e il nuovo ampliamento del parco avvenne con un giardino all’inglese.
Elisa Baciocchi trasforma la villa di Marlia in un gioiello. Per ottenere l’acqua necessaria alle fontane devia il corso del Fraga. In questa villa vengono organizzate feste e accademie, nelle quali vi sono degli elementi di originalità nelle scenografie fondate su trasparenze, vedute prospettiche e elementi architettonici realizzati in tela o carta che utilizzano i giochi di luce per dare un senso illusorio di profondità.
Elisa organizzava nella splendida sala da ballo della villa numerose feste, spesso accompagnate dall’orchestra diretta per queste occasioni dal celebre violinista Niccolò Paganini, che pare avesse una storia d’amore con la nobildonna.
Paganini viene nominato “direttore dell’orchestra” “virtuoso da camera”. Lo stesso Nicolò racconta così quel periodo:
“Per tre anni diede lezioni a Baciocchi, mentre dalla bocca di Elisa i termini pizzicato, staccato, flautati scappavano come altrettante bestemmie còrse. La principessa, che a volte sveniva ascoltandomi, s’allontanava sovente per non privare gli altri del piacere di udirmi”.
Paganini viene anche insignito della nomina di Capitano della Gendarmeria Reale di Lucca e Piombino, con il diritto di indossare la divisa nei giorni di gala.
Della loro relazione il direttore del teatro di Massa, Giacomo Catalani, così racconta:
“Ogni sera verso mezzanotte Nicolò Paganini strisciava lungo palazzo, sulla terrazza del quale Elisa stava ad attenderlo palpitante d’amore”.
Ma la vita di corte inizia stancare Nicolò ed Elisa e sempre più gelosa e possessiva. Nicolò è insofferente infrange il cuore della bella principessa.
Nel romanzo “Il diavolo sulla quarta corda – Nicolò Paganini e il suo Cannone” Soncini Editore, racconto questa storia. Il lettore visiterà virtualmente quei luoghi attraverso le pagine della scrittura.
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